Uccisioni e aggressioni gravi di antifascisti ad opera di fascisti

10 novembre 1920. Modena

Violenza contro le persone. Imposizione di bandiera

In occasione del ritorno da Roma delle bandiere del 36° Reggimento Fanteria si registrarono tafferugli tra fascisti e socialisti. Alcuni fascisti impongono l’esposizione della bandiera del Comune al posto di quella rossa issata sul Municipio.


11 dicembre 1920. Carpi

Violenza contro le persone. Rissa, sparatoria e lancio di bombe

Al pomeriggio, un centinaio di fascisti giunti da Bologna per l’inaugurazione della sede del fascio locale inscenano una manifestazione. Sono feriti due fascisti (Olinto Ferrari e Primo Ascari) da parte del socialista di Quartirolo Girolamo Righi, che li colpisce con un picozzino da trincea, procurando loro lesioni guaribili in 10 giorni. Righi rimane a sua volta ferito con lesioni guaribili in 15 giorni. Nella notte sono sparati colpi di rivoltella e viene lanciata una bomba Sipe contro la sede della Camera del Lavoro, che esplose senza provocare danni a persone. Righi viene arrestato. Nuovi scontri si registrano nei tre giorni seguenti.


Vittime chiaramente riconducibili a scontri con le forze dell’ordine

8 gennaio 1920. San Cesario

Violenza contro le persone e contro le cose. Assalto alla caserma dei carabinieri e conflitto a fuoco. 1 morto

La sera dell’8 gennaio, a seguito di disordini provocati per l’arresto di due giovani appartenenti alle leghe “rosse”, circa duecento dimostranti attaccarono la locale caserma dei carabinieri, chiedendo la liberazione dei detenuti. Durante il conflitto a fuoco che ne seguì, durato fino alla mattina del giorno 9, rimase gravemente ferito un passante, Paolo Gusmani, che muore qualche giorno dopo all’ospedale di Modena.


7 aprile 1920. Piazza Grande, Modena

Violenza contro le cose. Spari sui manifestanti, 6 morti

In piazza Grande, durante una manifestazione di solidarietà alle vittime dell’eccidio di Decima di Persiceto indetta dalle Camere del Lavoro socialista e sindacalista, i carabinieri sparano sulla folla, colpendo una trentina di persone. Un dimostrante (Evaristo Rastelli) muore subito, uno (Ferdinando Gatti) durante il trasporto in ospedale e altri due (Antonio Amici e Linda Levoni) l’indomani mattina, dopo essere stati operati in ospedale. I feriti sono più di venti: uno (Evaristo Martinelli) morirà in giugno e una (Stella Zanetti) nel settembre del 1920. Pochi giorni dopo i fatti il giudice istruttore del Tribunale penale di Modena inviò gli atti al Tribunale militare di Venezia. Quest’ultimo iniziò la fase istruttoria ma, essendo stata negata l’autorizzazione a procedere dal Tribunale Supremo di Guerra


25 luglio 1920. Ospitale di Fanano

Violenza contro le persone. Sparatoria, 2 morti

Nel corso di una processione religiosa disturbata dai socialisti di Lizzano in Belvedere, i carabinieri iniziano un conflitto a fuoco che porta alla morte di due sovversivi (uno di questi è Gaetano Bellini) e al ferimento di 13 persone di entrambe le parti (due carabinieri in modo grave). La forza pubblica arresta 23 socialisti, comprese tre donne. Sei sono rimessi subito in libertà, «nulla risultando a loro carico». Gli altri 17 vengono denunciati all’autorità giudiziaria.


20 novembre 1920. Baggiovara di Modena

Violenza contro le persone. Aggressione a carabinieri, 1 morto

I carabinieri Salvatore Becciù e Salvatore Ledda, che stanno accompagnando un ufficiale giudiziario ad eseguire un sequestro, sono aggrediti da alcuni appartenenti alle leghe “rosse”. Ledda, colpito da una bastonata, reagisce sparando sei colpi, uccidendo Alfredo Lenzotti e ferendo a una coscia Alberto Botti.


Uccisioni e aggressioni gravi di antifascisti ad opera di fascisti

1 gennaio 1921. Campogalliano

Violenza contro le persone. Aggressione a un fascista che reagisce. 1 morto

Mentre in compagnia della moglie e della figlia passeggia verso la cooperativa socialista, il capolega Angelo Stancari viene ucciso, probabilmente per errore, da un colpo di pistola sparato dall’ex segretario del locale circolo cattolico e simpatizzante fascista Giuseppe Richeldi. Il vero obiettivo pare fosse un altro capolega, che insieme a due socialisti aveva minacciato e picchiato Richeldi. Il Tribunale di Modena assolse lo sparatore perché il fatto non costituiva reato.


12 marzo 1921. Modena

Violenza contro le persone. Aggressione

In occasione del Congresso provinciale socialista, l’onorevole Pio Donati viene ingiuriato e colpito da una sassata, che gli provoca una ferita guaribile in 10 giorni.


13 marzo 1921. Novi

Violenza contro le persone. 1 morto

Una quarantina di squadristi di Carpi, Fabbrico e Campagnola inscena una dimostrazione patriottica sulla via principale. Davanti alla cooperativa di consumo i fascisti vengono fatti segno di sassate e colpi d’arma da fuoco. Ne segue un conflitto con bastonate ai sovversivi. Secondo alcune fonti successive alla Liberazione (delle quali non abbiamo trovata conferma nelle fonti dell’epoca), a seguito dell’assalto muore un antifascista, Celso Piccinini.


14 aprile 1921. Stazione, Carpi

Violenza contro le persone. Bastonatura, 1 ferito

Mentre si trova in compagnia del senatore Alfredo Bertesi, il deputato socialista Oddino Morgari, mentre sta per ripartire dalla stazione di Carpi è percosso da alcuni fascisti, riportando lesioni non gravi.


21 aprile 1921. Vignola

Violenza contro le persone. Devastazioni e sparatoria, 1 morto

 I fascisti sparano su tre sovversivi e devastano la Casa del Popolo e la Camera del lavoro. Vermilio Bonesi, meccanico comunista di 20 anni, rimasto paralizzato da un proiettile, morirà il 23 dicembre 1923.


29 maggio 1921. Pavullo

Violenza contro le persone. Violenza squadrista

In occasione dell’inaugurazione del gagliardetto del fascio di combattimento alcune centinaia di squadristi danno luogo a numerose violenze contro oppositori.


15 giugno 1921. San Vito di Spilamberto

Violenza sulle persone. Rissa, 3 feriti

In occasione di una festa religiosa, fascisti e socialisti vengono alle vie di fatto, con pugni e bastonate da ambo le parti. Si contano tre feriti.


16 giugno 1921. Sorbara di Bomporto

Violenza contro le persone. 1 morto

Nel corso di una spedizione squadrista, in località Cristo, vengono sparati colpi di rivoltella contro Francesco Setti, operaio comunista, che muore il 21 giugno successivo, e contro il padre Diobene, che invece rimane ferito. Si contano altri die feriti lievi per colpi di bastone.


9 luglio 1921. Mirandola

Violenza contro le persone. Sparatoria, 1 morto

Il socialista e reduce di guerra Corrado Vescovini rimane gravemente ferito all’albergo osteria Fenice in uno scontro a fuoco con uno o due fascisti. Ricoverato all’ospedale civile di Mirandola, Vescovini muore il 27 luglio successivo.


17 luglio 1921. Modena e altre località

Violenza contro le persone. Aggressioni, 1 ferito

Giornata di violenza a Modena, San Venanzio di Maranello, Serramazzoni e Bastiglia. A Modena alcuni fascisti fermano il ragioniere Callisto Bentivoglio, padre del leader socialista Paolo, colpendolo a una spalla e provocandogli la frattura dell’ulna sinistra, con ferite guarite in 50 giorni.


7 agosto 1921. Varie località

Violenza contro le persone. Violenza squadrista

A Novi, Formigine, Finale Emilia, San Cesario e Nonantola violenze fasciste, con numerosi feriti.


13-14 agosto 1921. Ravarino

Violenza contro le persone. Irruzione, furto e  aggressione, 2 feriti

Nella notte cinque squadristi di Modena, insieme a dieci di Stuffione, assaltano la casa di Giuseppe Zecchini, padre dei fratelli Aldobrando e Riccardo, che il 7 agosto hanno ferito il fascista Eliseo Zucchi. Dopo aver rubato denaro da un portafoglio i fascisti bastonano Giuseppe, Evaristo (che riuscì a fuggire) e Guglielmo Zecchini. Quest’ultimo viene anche colpito da un proiettile che gli provoca una ferita alla gamba destra giudicabile guaribile in 50 giorni. Nell’assalto rimane ferito a un ginocchio anche un fascista.


16 agosto 1921. Varie località della provincia

Violenza contro le persone. Scontri e aggressioni

Il prefetto Bodo segnala vari incidenti. Oltre agli episodi accaduti a Castelnuovo, Ravarino e Bastiglia, già in precedenza comunicati, vi sono stati: lievi incidenti tra fascisti e socialisti a Castelvetro, con qualche bastonatura e ferite guaribili in meno di dieci giorni; qualche bastonatura fascista a Sestola in occasione dell’inaugurazione del gagliardetto; bastonature con ferite guaribili in meno di dieci giorni a Pavullo, da parte di reduci da Sestola che volevano togliere il garofano rosso a un socialista; bastonatura fascista a Concordia, con ferite guaribili in quattro giorni; colpo di sedia da parte di un fascista, guaribile in otto giorni; a Finale Emilia bastonatura fascista guaribile in otto giorni; a Soliera tre individui sconosciuti bastonarono due socialisti, procurandogli ferite guaribili in quattro giorni; scambio di bastonature tra comunisti e fascisti a Spilamberto.


17 agosto 1921. Mortizzuolo di Mirandola

Violenza contro le persone. Sparatoria, 1 morto

Intorno alle 21.30 viene ucciso a colpi di pistola il sindacalista cattolico ed esponente popolare Agostino Baraldini. Sono arrestati diversi fascisti. Il 14 aprile 1922 la sezione d’accusa della Corte d’Appello di Modena proscioglie dall’accusa di omicidio per insufficienza di prove tutti gli arrestati e due fascisti ancora latitanti.


21 agosto 1921. Sestola

Violenza contro le persone. Rissa

Alcuni fascisti vengono a diverbio con un gruppo di comunisti. All’improvviso uno di questi, Guglielmo Galli, vibra due coltellate al segretario del fascio, Pierino Simonelli. Il fascista Giuseppe Bartoli si lancia quindi contro Galli, bastonandolo e rompendogli una costola. Simonelli guarisce in 30 giorni, Galli in 47.


16 settembre 1921. Montombraro di Zocca

Violenza contro le persone. Bastonatura, paratoria, 1 morto

Una decina di fascisti, arrivati in paese con un’auto e un camion, fanno irruzione nella cooperativa di consumo, dove diversi avventori giocano a carte. Dopo aver preteso la consegna della bandiera rossa della cooperativa, iniziano a bastonare i presenti, che si sono rifugiati nel retro bottega. A un tratto viene sparato un colpo di pistola contro il contadino socialista Igino Bellandi, che rimane ferito all’addome e muore due giorni dopo.


16 settembre 1921. Migliarina di Carpi

Violenza contro le persone. Aggressione

Due individui feriscono con un colpo di rivoltella Giovanni Niccolini, provocandogli una lesione guarita in 60 giorni. Niccolini sta transitando per la frazione, insieme al fratello, su un biroccino. Gli aggressori sono individuati come due persone di Rio Saliceto.


20-21 settembre 1921. Camposanto

Violenza contro le persone. Aggressioni

Alla sera un centinaio di fascisti di Camposanto, Ravarino e Poggio Rusco irrompe nella piazza del Municipio dove è in corso una festa e picchia i socialisti Paolo Coltrari, Zelindo Vezzali, Vincenzo Bergamini e Vittorio Vincenzi, nonostante la presenza di due carabinieri e del maresciallo capo della stazione. Le violenze durano fino alle 5 del mattino seguente.


2 ottobre 1921. Savignano

Violenza contro le persone. Aggressioni e sparatoria

Scambio di bastonate fra alcuni socialisti e fascisti. Sono sparati anche due colpi d’arma da fuoco verso il “sovversivo” Evaristo Gardini, che riporta una ferita alla gamba destra.


3 ottobre 1921. Piazza Sant’Agostino, Modena

Violenza contro le persone. Aggressione, 1 ferito

In piazza Sant’Agostino il fittavolo cavezzese Alfonso Dondi viene aggredito e percosso con pugni, calci e bastonate da una trentina di fascisti, riportando ferite giudicate guaribili in 8-10 giorni. Lo stesso giorno due fascisti bastonano alla testa il maestro ed ex consigliere comunale socialista Zeffirino Traldi, producendogli lesioni guaribili in 15 giorni.


8 ottobre 1921. Sassuolo

Violenza contro le persone. Bastonatura e sparatoria, 1 morto

Intorno alle 23 una ventina di fascisti, dopo aver fatto irruzione in un’osteria, fa uscire gli avventori e impone la chiusura del locale. Uno dei clienti, il bracciante socialista Regolo Bellei, mentre si trova in strada, è aggredito e bastonato, riportando gravi ferite. Nell’occasione viene sparato anche un colpo di rivoltella. Bellei muore il 24 settembre 1926, secondo fonti del dopoguerra a seguito delle ferite subite nell’aggressione.


15 ottobre 1921. San Possidonio

Violenza contro le presone. Sparatoria, 1 morto

Il socialista Medardo Ferrari viene ucciso da tre colpi di rivoltella in località Forcello dopo un diverbio con un fascista. Quale autore del delitto venne individuato Selvino Bacchelli. L’omicida, latitante, viene catturato il 9 gennaio 1922. Il 21 ottobre 1922 Bacchelli è assolto dalla Corte d’Assise di Modena dall’imputazione di omicidio, perché i giudici ritengono che abbia agito per legittima difesa, ma è condannato a due mesi e 11 giorni di detenzione, a due anni di interdizione dai pubblici uffici e a 223,20 lire di multa, oltre alle spese processuali, «per porto d’armi abusivo, mancata denuncia e mancata consegna».


30 ottobre 1921. Acquaria di Montecreto

Violenza contro le  persone. Sparatoria, 1 morto

Di notte il calzolaio Alberto Carlini, 40 anni, soprannominato “Il fascista”, spara una fucilata colpendo alla coscia destra Giovanni Bernabei, che muore sei ore dopo. Secondo la Gazzetta dell’Emilia l’omicidio aveva un sostrato politico. Carlini fu arrestato il 6 novembre 1921. Il 26 aprile 1922 la Corte d’Assise di Modena assolse Carlini dall’accusa di omicidio, ritenendo che avesse agito per legittima difesa.


6 novembre 1921. Modena

Violenza contro le persone. Bastonatura, 1 morto

Nei pressi della Camera del Lavoro sindacalista alcuni fascisti aggrediscono sindacalisti intenti a discutere i turni di lavoro. Teobaldo Righetti, muratore anarchico, è colpito alla testa con una bastonata che gli provoca una ferita giudicata inizialmente guaribile in otto giorni. L’uomo muore invece il 24 novembre per un’infezione sopraggiunta.


Violenza sulle cose di proprietà antifascista da parte di fascisti (incendi, assalti, distruzioni, a sedi sindacali politiche e cooperative)

10 gennaio 1921. Modena

Violenza contro le cose. Assalto e sparatoria

Al termine di una seduta del Consiglio provinciale, un gruppo di fascisti assalta la sede della Camera del Lavoro socialista di via del Carmine, sparando alcuni colpi di rivoltella.


16-17 gennaio. Gargallo di Carpi

Violenza contro le cose. Furto di bandiera

Nella notte viene asportata dalla Casa del Popolo una bandiera rossa, bruciata in piazza. Sono denunciati tre fascisti.


18 gennaio 1921. Migliarina, Carpi

Violenza contro le persone e contro le cose. Irruzione e furto

Come ritorsione per l’attentato a un fascista, alcuni squadristi invadono la Casa del popolo di Migliarina, asportando un quadro di Lenin che bruciano in piazza Vittorio Emanuele a Carpi.


22 gennaio 1921. Modena

Violenza contro le persone e contro le cose. Devastazioni

A seguito dell’omicidio dello squadrista Mario Ruini, i fascisti provocano una serie di incidenti, con aggressioni a oppositori e devastazione della Camera del Lavoro socialista.


24 gennaio 1921. Modena e Carpi

Violenza contro le persone e contro le cose. Devastazioni e incendi

Come ritorsione per il duplice omicidio ai funerali di Ruini, i fascisti devastano e incendiano la Camera del Lavoro Unitaria, distruggono lo studio dell’onorevole socialista Pio Donati e tentano, senza riuscirvi, di assalire anche l’abitazione del deputato socialista Enrico Ferrari. Si registrano anche diverse violenze su oppositori. A Carpi il 25 gennaio i fascisti invadono la Camera del Lavoro socialista e bruciano mobili e documenti.


30 gennaio 1921. Fossoli di Carpi e Novi

Violenza contro le cose. Devastazione

Fascisti devastano la Cooperativa di consumo di Novi e la Casa del Popolo di Fossoli.


7 aprile 1921. Marano

Violenza contro le persone e contro le cose. Devastazioni e aggressione

Un gruppo di fascisti irrompe nella sede della lega “rossa” e prende a bastonate alcuni quadri, tra i quali uno di Lenin. Un uomo, considerato erroneamente un socialista, viene ferito seriamente alla testa.


10 aprile 1921. Mirandola

Violenza contro le cose. Rogo di bandiere

Nella piazza principale numerosi fascisti bruciano bandiere rosse, accompagnando il rito con danze e canti.


13 aprile 1921. Ravarino e Modena

Violenza contro le cose. Devastazioni

Alcuni squadristi modenesi assaltano la cooperativa di consumo di Ravarino, bruciano mobili e registri, e alla sera, a Modena, fanno falò di «trofei», «bandiere rosse», «alquanti ritratti di Lenin e di altre personalità bolsceviche».


15 aprile 1921. Finale Emilia.

Violenza contro le cose. Devastazioni

Una squadra di fascisti modenesi si fa consegnare dal segretario della Camera del Lavoro 12 bandiere rosse delle leghe dei contadini. Più tardi, fascisti ferraresi penetrano nei locali della lega e prelevati alcuni mobili gli danno fuoco.


16-18 aprile 1921. Varie località

Violenza contro le persone e contro le cose. Assalti e bastonature

Si registrano gravi violenze squadriste, con assalto alle sedi “sovversive” e bastonature, a Camposanto, Formigine, Casinalbo, Vignola, Massa Finalese, San Possidonio, Zocca e Modena, dove viene bastonato anche l’ex deputato socialista Confucio Basaglia.


22-27 aprile. Varie località

Violenza contro le persone e contro le cose. Devastazioni e minacce

Spedizioni squadriste con devastazioni, violenze e minacce alla cooperativa socialista di Santa Maria di Mugnano, alla cooperativa di consumo di Castelnuovo Rangone, a Marano, a Vignola, a Modena e alle sedi delle leghe a Spilamberto.


1 maggio 1921. Varie località

Violenza contro le persone e contro le cose. Violenze squadriste

In occasione della festa dei lavoratori si registrano violenze squadriste a Modena, Ravarino, Mortizzuolo di Mirandola, Novi e San Possidonio.


4 maggio 1921. Finale Emilia

Violenza contro le cose. Sparatoria e incendio

In serata socialisti e fascisti si scambiano colpi d’arma da fuoco e scoppia anche un ordigno. Intorno a mezzanotte i fascisti appiccano il fuoco alla Camera del Lavoro.


11 maggio 1921. Carpi

Violenza contro le cose. Rogo

I fascisti irrompono nella sede del Partito Popolare e incendiano i documenti elettorali.


12 maggio 1921. Montecreto

Violenza contro le persone e contro le cose. Aggressione e rogo di documenti

Fascisti carpigiani aggrediscono un socialista che sta portando le schede-tipo al Comune di Montecreto e ai propri compagni di fede. Dopo averlo bastonato danno alle fiamme il materiale elettorale.


20 maggio 1921. Ravarino

Violenza contro le cose. Devastazioni

Una quindicina di squadristi distruggono completamente la cooperativa di consumo, già devastata alcuni giorni prima.


9 ottobre 1921. San Prospero

Violenza contro le persone. Bastonatura, 2 feriti

I fascisti Dante Paltrinieri, Selvino Pitigliani e Secondo Ivo Campana, bastonano i socialisti Egidio Luppi e Luigi Malverti, provocando loro lesioni guaribili in 10 giorni.


16 ottobre 1921. Castelnuovo Rangone

Violenza contro le persone. Aggressione, 1 ferito

Tre fascisti aggrediscono Alfredo Ferrarini, procurandogli lesioni guaribili in 10 giorni.


20 ottobre 1921. San Cesario

Violenza contro le persone. Bastonatura

Gli ex assessori comunali Alfredo Tisi e Raffaele Benedetti vengono aggrediti da due individui, uno dei quali col volto coperto, che, dopo averli apostrofati «Bolscevichi», cominciano a bastonarli. Tisi riporta ferite guaribili in 10 giorni, Benedetti solo lievi contusioni.


1 novembre 1921. Varie località

Violenza contro le persone. Violenze squadriste

Nella giornata si registrano violenze fasciste a San Biagio di San Felice, Redù di Nonantola, Modena, Campogalliano e Medolla, con numerosi feriti.


3 novembre 1921. Soliera

Violenza contro le persone. Minacce e bastonature, 3 ferito

Nella frazione di Sozzigalli quattro fascisti minacciano a mano armata tre socialisti e li prendono a bastonate. Un socialista riporta infermità guaribili in 30 giorni, gli altri due in 10.


4 novembre 1921. Finale Emilia

Violenza contro le persone. Aggressione

Il socialista Umberto Bergonzini viene aggredito da tre fascisti a colpi di bastone, che gli procurano lesioni guaribili in 10 giorni. Al passaggio delle bandiere nazionali, in occasione del corteo in onore del Milite ignoto, non aveva accettato di togliersi il cappello. Altre violenze fasciste si registrano a Modena, Mirandola, Nonantola e Formigine.


13 novembre 1921. Crocetta, Modena

Violenza contro le persone. Sparatoria e lancio di bombe, diversi feriti

In località Crocetta sette fascisti scendono da un’automobile condotta da uno chauffeur e affrontano cinque giovani apostrofandoli con le parole «Bolscevichi, vigliacchi, fermatevi». I fascisti sparano una trentina di colpi di rivoltella. Rimane colpito da un proiettile il carrettiere Mario Berselli, che riporta una ferita guaribile in 20 giorni. Nella notte lo stesso gruppo di fascisti in auto lancia una bomba contro la cooperativa di consumo di Portile, che provoca lievi danni. Negli stessi giorni, come ritorsione al delitto del fascista Gino Tabaroni, si verificano violenze in numerose località.


22 novembre 1921. Pavullo

Violenza contro le persone e contro le cose. Incendi, sparatoria e furto

Ignoti entrano nella locale cooperativa di consumo e dopo aver perquisito i presenti e sequestrato alcune rivoltelle, cospargono di benzina l’edificio e gli danno fuoco. Successivamente, secondo una cronaca giornalistica, sono date alle fiamme varie case di comunisti e di capi lega. Nel ripartire in automobile gli sconosciuti sparano anche diversi colpi di rivoltella, ferendo tre persone. La sera precedente ignoti erano penetrati di notte anche nella cooperativa di consumo di Verica, asportando 400 lire da un cassetto.


28 novembre 1921. San Vito di Spilamberto

Violenza contro le cose. Incedio

Un gruppo di cinque squadristi capeggiati da Luigi Cuoghi, dopo aver tentato di bastonare due fratelli, entra nella cooperativa socialista e gli dà fuoco, quindi si allontana sparando.


Uccisioni e aggressioni gravi di fascisti ad opera di antifascisti e forze dell’ordine

21 gennaio 1921. Via Giardini, Modena

Violenza contro le persone. Conflitto a fuoco, 1 morto

Intorno alla mezzanotte, l’ex legionario fiumano Mario Ruini, uno dei più accesi squadristi modenesi, viene ucciso sulla via Giardini, mentre sta rincasando col fratello Arrigo e con l’amico Giulio Stradi. La Corte d’Assise di Verona condanna due anarchici: Alfredo Gilioli a 15 anni 9 mesi e 22 giorni di reclusione e Vittorio Ascari a 24 anni di reclusione. Un terzo anarchico, Amleto Vandelli, viene invece assolto. Colpevoli del delitto, secondo una testimonianza resa molti anni dopo, sono stati invece Renzo Cavani, Luigi Evangelisti e Aldo Gilioli. Cavani ha ferito Ruini, Evangelisti lo ha finito. Ascari, accusato ingiustamente, si toglie la vita dopo aver scontato nove anni di carcere.


24 gennaio 1921. Modena

Violenza contro le persone. Sparatoria

Durante i funerali di Mario Ruini ignoti aprono il fuoco dai tetti sul corteo funebre. Rimangono uccisi due bolognesi, il nazionalista diciassettenne Orlando Antonini e Augusto Baccolini, impiegato fascista di 27 anni, e ferite almeno altre 14 persone, tra le quali due carabinieri. Nonostante i numerosi arresti e perquisizioni effettuati nei giorni seguenti, non si arriverà mai all’individuazione dei colpevoli.


26 settembre 1921. Modena

Violenza contro le persone. Sparatoria, 8 morti

Durante una manifestazione fascista non autorizzata la forza pubblica spara sui manifestanti, provocando otto morti (sette subito e uno, Tullio Garuti, il 7 ottobre successivo) e numerosi feriti. La lunga vicenda processuale si concluse il 16 luglio 1923 alla Corte d’Assise ordinaria di Roma. I giurati dichiararono che il commissario di pubblica sicurezza Guido Cammeo e la guardia regia Ruggero Putzu non avevano partecipato all’eccidio: non avevano sparato, non erano correi né complici. A tutti gli altri imputati (guardie regie e agenti investigativi) fu concessa l’amnistia.

Le vittime sono:
Ezio Bosi, 23 anni, ingegnere, fascista.
Umberto Carpigiani, 17 anni, fascista.
Gioacchino Gallini, 24 anni, impiegato, fascista.
Tullio Garuti, 19 anni, studente, fascista.
Giovanni Micheli, 33 anni, proprietario terriero, fascista.
Aurelio Sanlej, 20 anni, fascista.
Duilio Sinigaglia, 22 anni, impiegato, fascista.
Alfredo Zulato, 19 anni, fascista.


2 ottobre 1921. Fossoli di Carpi

Violenza contro le persone. Omicidio, 1 morto

Nei pressi della locale Cooperativa di consumo, il fascista Ugo Catellani viene a diverbio con alcuni comunisti, che lo feriscono e uccidono il segretario del fascio locale, Enea Arbizzi, già condannato in precedenza per mancata consegna di armi. Probabilmente Arbizzi, in quell’occasione, stava cercando di riportare la calma.


3 ottobre 1921. Carpi

Violenza contro le persone. Sparo accidentale, 1 morto

Il fascista Ermete Lodi rimane gravemente ferito da un colpo di pistola sparato accidentalmente dalla sua stessa arma, che lo investe in pieno petto. Muore in ospedale il 6 ottobre.


11 novembre 1921. Via Selmi (oggi viale Buon Pastore), Modena

Violenza contro le persone. Sparatoria, 1 morto

Dopo essere usciti dalla trattoria “La Terrazza” di via Selmi (oggi viale Buon Pastore), un gruppo di fascisti viene fatto segno di diversi colpi di pistola. Gino Tabaroni rimane ucciso, un altro fascista è ferito al piede destro. Renzo Cavani e Guido Bucciarelli, indicati come gli autori del delitto, si danno latitanti. Altri 12 comunisti e anarchici (alcuni dei quali avevano ricevuto bastonate il 4 e il 6 novembre precedenti) vengono arrestati. Il 19 gennaio 1923 la Corte d’assise di Modena condanna alla pena di 30 anni di reclusione Cavani e Bucciarelli. Con declaratoria dell’11 febbraio 1948 della Corte d’assise di Modena è dichiarata cessata l’espiazione della condanna per amnistia.

Uccisioni e aggressioni gravi di antifascisti ad opera di fascisti

12 marzo 1922. San Biagio, San Felice sul Panaro

Violenza contro le persone. Bastonatura e sparatoria, 1 morto

Nella frazione di San Biagio alla sera un fascista colpisce con un bastone Demetrio Luppi. In suo soccorso sopraggiunge il socialista Benvenuto Pignatti, che viene ucciso da tre colpi di pistola. Del delitto sono sospettati due fascisti di Medolla e uno di San Biagio.


24 giugno 1922. Carpi

Violenza contro le persone. Pugnalate, 2 morti e diversi feriti

Di sera un gruppo di squadristi carpigiani fa irruzione in una casetta dove si sta svolgendo un ballo di giovani cattolici. Viene ucciso a pugnalate Agostino Zanfi e gravemente ferito Gino Ognibene, che muore il 26 dicembre seguente; entrambe le vittime sono contadini cattolici. Sono feriti anche Vito Pigoni, Marco Giovanardi e Giovanni Bettelli. La lunga vicenda processuale, chiusa con l’amnistia alla fine del 1922 e riaperta dopo la Liberazione, si conclude, per il principale imputato, il 5 marzo 1949, quando la Corte d’Assise di Perugia concesse ad Alvaro Po le attenuanti generiche e riconosce che al momento dell’esecuzione del reato si trovava in stato di ubriachezza, circostanza che gli valse come «diminuente». La pena viene ridotta da 25 a 10 anni, con in aggiunta il condono di 8 anni e 4 mesi. Con gli anni di carcere preventivo già espiati, Po esce in libertà lo stesso giorno. Altri imputati beneficiarono invece di una nuova amnistia.


6 luglio 1922. Mirandola

Violenza contro le persone. Bastonatura, 1 morto

Due fascisti bastonano per rancori politici l’anarchico Giovanni Bassoli. Le violenze su un fisico debilitato dalla tubercolosi portano il giovane alla morte nove mesi dopo.


2 agosto 1922. Villanova di Modena

Violenza contro le persone. Bastonatura, 1 morto

Un fascista appartenente a una squadra che aveva incontrato cinque o sei braccianti appartenenti ai sindacati economici, bastona tre volte, per vecchi rancori politici, Giovanni Forghieri, ex capolega e segretario del Gruppo sindacale nazionale di San Pancrazio, che muore.


20 agosto 1922. San Venanzio, Maranello

Violenza contro le persone. Assalto, 2 morti

A San Venanzio un’incursione in un’osteria di elementi fascisti si conclude con l’uccisione di un calzolaio socialista, Giovanni Romani, e di un bracciante popolare, Adelmo Beneventi e con il ferimento di un terzo uomo. La vigilia di Natale del 1922, la sezione d’accusa del Tribunale di Modena delibera nei confronti di nove imputati il beneficio dell’amnistia, sulla base del decreto emanato due giorni prima. In un processo celebrato dopo la Liberazione gli imputati sono invece assolti per insufficienza di prove.


Violenza sulle cose di proprietà antifascista da parte di fascisti (incendi, assalti, distruzioni, a sedi sindacali politiche e cooperative)

5 febbraio 1922. Nonantola

Violenza contro le persone. Sparatoria, 1 ferito

Nemesio Ansaloni, iscritto alla locale Lega muratori, dichiara di essere stato fatto segno di cinque o sei colpi di rivoltella mentre sta rincasando, insieme all’amico Armando Bevini. Uno dei proiettili lo colpisce al braccio sinistro. Il giovane viene ricoverato all’ospedale di Modena e giudicato guaribile in 30 giorni.


9 febbraio 1922. Mirandola

Violenza contro le persone. Aggressione

Un gruppo di fascisti di San Felice sul Panaro aggredisce il socialista Giuseppe Caleffi, bracciante del luogo, producendogli ferite guaribili in 10 giorni.


11 febbraio 1922. Modena

Violenza contro le persone. Aggressione

Un gruppo di una ventina di giovani fascisti aggredisce, ferendolo, il deputato Gregorio Agnini mentre sta attraversando il viale che dalla stazione conduce in centro, dopo essere rientrato col treno da Bologna, dove aveva partecipato ai funerali della sorella Vittoria.


11 febbraio 1922. Mirandola

Violenza contro le persone. Bastonatura

Il socialista indipendente Mario Merighi, medico e presidente della sezione mirandolese dell’Associazione Nazionale combattenti, viene bastonato a San Martino Spino.


19 febbraio 1922. Modena

Violenza contro le persone. Aggressione

Guido Massa, legale ed agente d’assicurazione, viene aggredito da tre giovani, che si danno alla fuga, riportando ferite guaribili in 15 giorni.


12 marzo 1922. Albareto, Modena

Violenza contro le persone. Aggressione e sparatoria, diversi feriti

Ad Albareto sei fascisti, cantando i propri inni e imponendo di esporre il tricolore dalle abitazioni, entrano nell’osteria di Pietro Gasparini e dopo aver parlato con un fascista del luogo iniziano a picchiare i presenti. Rimangono feriti Umberto Bergamini, Adolfo Astolfi e Primo Porta, che viene anche fatto segno di un colpo di rivoltella, rimanendo gravemente ferito.


1 maggio 1922. Ponte Alto, Modena

Violenze alle persone. Violenze squadriste

Nonostante il divieto prefettizio di tenere manifestazioni in occasione della festa dei lavoratori, gli squadristi provocano numerosi episodi di violenza. In località Ponte Alto verso le 16 sono sparati tre colpi di pistola contro tre giovani che stavano facendo festa: Aldebrando Lusvardi, Renzo Adani e Ottavio Serafini. Lusvardi, membro di una numerosa famiglia di anarchici, rimane ferito a un piede.


21 maggio 1922. Madonnina, Modena

Violenza contro le persone. Sparatoria, 1 ferito

In località Madonnina il fabbro Mario Magistri, mentre sta rincasando dopo avere trascorso la serata all’osteria della Scala, viene fatto segno di un colpo di rivoltella da parte di uno sconosciuto. Resta ferito al braccio sinistro e al torace.


22 maggio 1922. Montese

Violenza contro le persone. Rissa

I fratelli socialisti Luigi e Mario Alvisi, dopo un diverbio con fascisti, riportano lesioni guaribili tra i quattro e i 10 giorni.


31 maggio 1922. Via Sant’Agnese, Modena

Violenza contro le persone.

All’alba, durante la mobilitazione dei fascisti modenesi a sostegno di quelli bolognesi, impegnati nell’occupazione armata della città, una bomba Sipe esplode nel cortile dell’osteria condotta da Giuseppe Lodesani, in via Sant’Agnese 30, dove erano soliti riunirsi i socialisti. La bomba scoppia provocando soltanto lievi danni.


23 giugno 1922. Madonnina, Modena

Violenza contro le persone. Sparatoria

In località Madonnina l’anarchico Attilio Lancellotti, che si trova con alcuni amici, viene raggiunto da un colpo di pistola. Ricoverato all’ospedale civile, Lancellotti viene operato per l’estrazione del proiettile. Le sue condizioni rimangono gravissime ed esce dall’ospedale il 1° agosto 1922. Tempo prima Lancellotti era stato implicato nell’istruttoria per il duplice omicidio avvenuto ai funerali di Mario Ruini, ma dopo sei mesi di detenzione era stato prosciolto.


11-12 luglio 1922. Mirandola

Violenza contro le cose. Lancio di bombe e sparatoria

Nella notte, contro la casa del medico e leader dei socialisti indipendenti Mario Merighi vengono lanciate due bombe Sipe, che non esplodono, e sono sparati vari colpi di rivoltella.


5 agosto 1922. Modena e Novi

Violenza contro le persone e contro le cose. Incendio e aggressioni

Come reazione allo “sciopero legalitario” del 2 agosto, i fascisti incendiano la Camera del Lavoro Unitaria di Modena, le cooperative di consumo di San Lazzaro e dei Mulini Nuovi, e la cooperativa muratori di Novi. Si registrano anche numerose aggressioni ad opposizioni dei fascisti.


21 agosto 1922. Piazza Mazzini, Modena

Violenza contro le persone. Aggressione

Luigi Baroni, comunista dei Mulini Nuovi, in piazza Mazzini viene avvicinato da un giovane che non conosce, il quale gli dice di seguirlo per sottrarsi a eventuali bastonature da parte di fascisti. Baroni accetta, ma dietro il tempio israelitico si trova di fronte a sei fascisti che lo colpiscono con pugni e bastonate.


7-8 settembre 1922. Formigine

Violenza contro le cose. Devastazioni

Poco dopo la mezzanotte due squadre di fascisti devastano la cooperativa di consumo socialista di Magreta. La Gazzetta dell’Emilia scrive anche di spari e lancio di bombe durante la fuga.


4 ottobre 1922. Baranzona, Spilamberto

Violenza contro le persone. Aggressione

In località Baranzona alcuni “sovversivi”, riuniti in un prato per un incontro che ha l’obiettivo di organizzare la presenza del Partito Comunista in zona, sono aggrediti a bastonate e colpi di pistola da un gruppo di fascisti.


10 ottobre 1922. Concordia

Violenza contro le persone. Aggressione e olio di ricino

Il fascista Bruno Secchi fa ingoiare «forzatamente una buona quantità di olio di ricino» al comunista Avanti (o Argante) Vaccari, fabbro. È il primo episodio (documentato) di uso del purgante contro avversari politici.


19 ottobre 1922. Via Bagni, Modena

Violenza contro le persone. Bastonatura

In via Bagni alcuni fascisti bastonano il docente di disegno Antonio Mattioli, socialista, ex segretario della Camera del lavoro di Sassuolo.


Uccisioni e aggressioni gravi di fascisti ad opera di antifascisti e forze dell’ordine

4 marzo 1922. San Martino Secchia, San Prospero

Violenza contro le persone. Assalto e fuoco amico, 1 morto

Nel corso di un assalto fascista all’abitazione del comunista Francesco Bergamini, nella frazione di San Martino Secchia, muore uno dei tre aggressori, Pio Zanfrognini. Molto probabilmente l’uomo fu colpito per errore da uno dei suoi amici, ma questo non fu mai accertato dalla giustizia.