Uccisione di antifascisti ad opera di fascisti

1 maggio 1921. Porta Pamphilia (Porta Nuova), Ravenna

Violenza contro le persone. Tafferugli con armi da fuoco, 1 morto

Un gruppo di fascisti si dedica a scorribande nei quartieri di Ravenna, strappando le bandiere rosse dalle sedi socialiste nel giorno della festa dei lavoratori. Giunti a sobborgo Garibaldi si scontrano con un gruppo di socialisti del posto. Un socialista, Francesco Segurini, viene ferito mortalmente: è la prima vittima del fascismo in Romagna. Diversi feriti non identificati.


9 agosto 1921. Bagnacavallo

Violenza contro le persone. Tafferugli con armi da fuoco, 1 morto

Alterco tra un gruppo di fascisti e alcuni socialisti, a seguito di numerose tensioni avvenute nelle settimane precedenti, con partecipazione dello squadrismo lughese. Motivo probabile dello scontro: affissione di manifesti e oscuramento di quelli avversari. Interviene Giulio Melandri, fratello del sindaco socialista del paese. Viene ucciso con un colpo di pistola. La versione fascista accusa la vittima di avere sparato per primo. Molto impatto dell’episodio nella stampa socialista. Il giorno prima il sindaco Giuseppe Melandri aveva convocato le forze politiche del paese per sottoscrivere il patto di pacificazione.


10 agosto 1921. Lugo

Violenza contro le persone e contro le cose. Conflitti a fuoco e rappresaglie, 1 morto e diversi feriti

Tafferugli di diversa entità per il controllo della città di Lugo. Prima sparatoria avvenuta nei pressi del Pavaglione tra un gruppo di fascisti e i socialisti locali. I socialisti feriti organizzano in ospedale la rappresaglia: i due giovani fascisti protagonisti della prima sparatoria vengono aggrediti e uccisi lungo la strada. Ne segue una rappresaglia generale da parte del fascismo lughese. Aggressione di sedi socialiste, agguati mirati, imposizione militare sulla città. Diversi feriti non identificati, un comunista – Supremo (Primo) Randi di 19 anni, perde la vita.


11 agosto 1921. Lugo

Violenza contro persone. Aggressione mirata ad antifascisti, 1 morto e 3 feriti

Agguato mirato, con armi da fuoco e pugnali, contro un gruppo di antifascisti giunto a Lugo in automobile per contrastare le rappresaglie fasciste in atto in città.
La vittima è Alberto Acquacalda, 23 anni,iIndipendente, al comando degli Arditi del Popolo.
Tre feriti, tra cui Rodolfo Salvagiani, del Partito comunista ravennate.


31 agosto 1921. Lugo

Violenza contro le persone. Uccisione di antifascisti, 1 morto

Segnalata la vittima in alcune testimonianze e confermata dalla lista decessi all’ospedale di Lugo: Saverio (Valerio) Chiusi, 40 anni, probabilmente comunista. Verosimilmente vittima degli scontri avvenuti tra il 9 e l’11 agosto.


8-9 settembre 1921. Bagnara di Romagna

Violenza contro le persone. Scontri tra fascisti e antifascisti, 1 morto

Tentativo respinto di occupare, nella notte tra l’8 e il 9 settembre, la Casa del Popolo di Bagnara di Romagna, da parte di una squadra fascista di Mordano. Poiché uno di loro viene ferito mortalmente, i fascisti uccidono per rappresaglia il passante Giuseppe Gulminelli, 30 anni, a colpi di arma da fuoco. Muore l’11 settembre e non aveva appartenenza politica.


17 settembre 1921. Massa Lombarda

Violenza contro persone. Agguati intimidatori, 1 morto

Squadre fasciste bolognesi di ritorno dalla Marcia su Ravenna aggrediscono casualmente chi incrocia il loro cammino. Uccideranno in un agguato Antonio Ghiselli, 40 anni, socialista. Il corpo verrà ritrovato giorni dopo nel Canale dei molini.


25 settembre 1921. Camerlona

Violenza contro persone. Aggressione e uccisione di antifascisti, 1 morto e 1 ferito

Agguato mirato con bastoni, aggressione fascista premeditata a danno di due nemici politici in rientro di notte alle loro case. Il 28 settembre, in conseguenza alle ferite, perde la vita Agostino Lolli, 44 anni, socialista.


16 ottobre 1921. Villa Prati, Bagnacavallo

Violenza contro le persone e contro le cose. Aggressione alle sedi antifasciste, 1 morto

Spedizione squadrista alla Casa del Popolo di Villa Prati, attacco mirato a un militante comunista – Paolo Valenti, 26 anni, segretario della Sezione comunista di Traversara – e successivi spari contro la folla, presente nel borgo per una festività religiosa.


29 ottobre 1921. Conselice

Violenza contro le persone. Aggressione di antifascisti, 1 morto

Aggressione con bastoni e rivoltella, la vittima Domenico Veronesi, 27 anni, facchino anarchico, viene aggredita in pieno giorno per avere acquistato un giornale “antifascista” («Il Paese»).


4 novembre 1921. Villa Serraglio, Massa Lombarda

Violenza contro le persone e contro le cose. Aggressione di abitazioni e uccisione di antifascisti, 1 morto

Un gruppo di fascisti mette in opera una spedizione punitiva casa per casa, sparando colpi di arma da fuoco verso persone che si trovano nei propri cortili. La vittima, Giuseppe Calavazzi, 53 anni, raggiunta dai colpi viene finita a bastonate. Non non aveva nessuna appartenenza ad un partito ed era iscritto alla Camera del lavoro.


Violenza sulle cose di proprietà antifascista da parte di fascisti (incendi, assalti, distruzioni, a sedi sindacali politiche e cooperative)

 25 febbraio 1921. Casola Valsenio

Violenza contro le cose. Aggressione a sedi antifasciste

Una parata di circa 80 fascisti raggiunge la casa dello scrittore Alfredo Oriani per rendergli omaggio postumo. Dopo la manifestazione viene aggredita la sede della sezione socialista di Casola Valsenio, con distruzione di mobili, vetri e oggetti. Viene denunciato il furto di denaro, di bottiglie di liquore e di uno strumento musicale, oltre che l’asportazione della bandiera rossa.


30 aprile 1921. Argine del fiume, Faenza

Violenza contro le persone. Tafferugli con armi da fuoco, 1 ferito

Un gruppo di fascisti lughesi di ritorno da Cesena, dove erano andati a sentire il comizio di Dino Grandi, ingaggia una sparatoria sull’argine del Lamone a Faenza. Nella versione fascista del giornale lughese La Fiaccola viene giustificata l’azione come risposta a una aggressione ricevuta da ignoti. Secondo la versione de Il Socialista, il gruppo si trovava sull’argine per controllare la piena del fiume ed è stato fatto bersaglio di spari. Un militante socialista, professor Pio Violani, viene ferito all’addome da un proiettile.


2 giugno 1921. Massa Lombarda

Violenza contro le persone. Ferimento di fascisti e rappresaglia

Alta la tensione a Massa Lombarda. Il fascista Ernesto Mongardi viene ferito al torace e all’addome da colpi di arma da fuoco. Ne consegue una rappresaglia da parte dei fascisti locali sostenuti dallo squadrismo lughese, con aggressione a persone e sedi.


24 luglio 1921. Lugo

Violenza contro le persone. Aggressione ad antifascisti, 1 ferito

Il socialista fusignanese Renato Emaldi, presidente della Congregazione di Carità, giunto a Lugo in automobile viene circondato da un drappello di fascisti lughesi e bastonato a sangue. Sciopero di protesta dei socialisti di Fusignano.


27 luglio 1921. Massa Lombarda

Violenza contro le persone e contro le cose. Rappresaglia fascista, molti feriti

Scontri a fuoco a Massa Lombarda per il controllo del territorio tra i fascisti locali e gli Arditi del Popolo. Rappresaglia estesa condotta dalle squadre fasciste di Massa Lombarda unite a quelle di Lugo, Sant’Agata, Cotignola e Imola. Denunciata dalla Romagna Socialista, e confermata orgogliosamente dal settimanale fascista La Fiaccola, la collaborazione tra fascisti e forze dell’ordine nelle aggressioni a comunisti e socialisti.
Diversi feriti non identificati.


7 agosto 1921. Cervia

Violenza contro le persone. Scontri tra fascisti e forze dell’ordine

A seguito di un conflitto a fuoco tra un gruppo di fascisti e le forze dell’ordine, vengono arrestate undici persone, tra cui lo squadrista ravennate Gianni Cagnoni, ferito nella sparatoria. Italo Balbo e Dino Grandi andranno a colloquio con il prefetto chiedendo ragione di tale comportamento, dichiarando pubblicamente le proprie rimostranze.


12 – 13 settembre 1921. Ravenna

Violenza contro le cose. Aggressione a sedi antifasciste

Due colonne di fascisti in camicia nera, partite da Bologna e Ferrara, si riuniscono a Lugo e marciano a Ravenna allo scopo di partecipare alle celebrazioni del sesto centenario della morte di Dante. Madrina della manifestazione, la madre di Francesco Baracca, immortalata con le camicie nere di fronte alla tomba del Sommo Poeta. Le camicie nere di fatto occupano militarmente la città, assaltano la Camera del Lavoro di via Matteucci e varie sedi di partiti e di cooperative, saccheggiano negozi, aggrediscono anche un sacerdote. A comando delle due colonne, Italo Balbo e Dino Grandi. Grande eco della marcia nella stampa fascista.


24 settembre 1921. Riolo Terme

Violenza contro le persone. Messa al bando di antifascisti

Il segretario della cooperativa braccianti di Riolo Terme, Augusto Montanari, viene pubblicamente messo al bando dalle squadre fasciste del luogo. Invasa in serata la sua abitazione privata, gli squadristi gli danno tempo fino all’alba per abbandonare il paese. L’ordine viene eseguito.


Vittime fasciste provocate da antifascisti o da forze dell’ordine.

10 agosto 1921. Lugo

Violenza contro le persone. Conflitti a fuoco, rappresaglie, 2 fascisti uccisi e diversi feriti

Tafferugli di diversa entità per il controllo della città di Lugo. Prima sparatoria avvenuta nei pressi del Pavaglione tra un gruppo di fascisti e i socialisti locali. I socialisti feriti organizzano in ospedale la rappresaglia: i due giovani fascisti protagonisti della prima sparatoria vengono aggrediti e uccisi sulla strada; sono Giovanni Bartolotti di 17 anni e Paolo Figna, di 22 anni. Ne segue una rappresaglia generale del fascismo lughese. Aggressione di sedi socialiste, agguati mirati, occupazione militare della città e messa al bando dei socialisti. Le due vittime fasciste celebrate come martiri nel giornale fascista La Fiaccola e nel martirologio fascista.


8 – 9 settembre 1921. Bagnara di Romagna

Violenza contro le persone. Scontri tra fascisti e antifascisti, 1 fascista ucciso

Una squadra fascista partita da Mordano tenta di assediare la Casa del Popolo di Bagnara di Romagna. Nel conflitto viene ucciso un giovane fascista di Massa Lombarda, Medardo Gianstefani di 19 anni. Per ritorsione le squadre fasciste uccideranno un abitante del paese incrociato sul cammino. Secondo la stampa fascista, lo squadrista si trovava a Bagnara di Romagna per puro caso, in quanto sulla strada per raggiungere la fidanzata residente a Bagnacavallo. Il martirologio fascista di regime lo annovera invece tra gli “eroici caduti” negli scontri con i sovversivi.


31 dicembre 1921. Voltana

Violenza contro le persone. Scontri tra fascisti e antifascisti, 1 morto

Conflitto mortale a fuoco tra squadristi e comunisti. Rimane ucciso lo squadrista ventitreenne Lorenzo Falzoni; incendiato per ritorsione il deposito di macchine agricole della cooperativa di sinistra. Diversi feriti non identificati.


Altre azioni di violenza politica e casi ambigui

8-9 settembre 1921. Bagnara di Romagna

Violenza contro le persone. Scontri tra fascisti e antifascisti, 1 morto

Tentativo respinto di occupare, nella notte tra l’8 e il 9 settembre, la Casa del Popolo di Bagnara di Romagna, da parte di una squadra fascista di Mordano. Poiché uno di loro viene ferito mortalmente, i fascisti uccidono per rappresaglia il passante Giuseppe Gulminelli, 30 anni, a colpi di arma da fuoco. Muore l’11 settembre e non aveva appartenenza politica.


Uccisione di antifascisti ad opera di fascisti

1 gennaio 1922. Pieve Cesato

Violenza contro le persone. Agguato mirato contro antifascisti, 1 morto

Cinque camicie nere aggrediscono e uccidono nella sua abitazione, la notte di capodanno, il presidente della locale Casa del popolo, Natale Fontana di 42 anni.


9 gennaio 1922. Casola Valsenio

Violenza contro le persone. Agguato mirato contro antifascisti, 1 morto

Di ritorno dalla caserma dopo l’arresto di un amico, Luigi Sasdelli, socialista di 42 anni, viene atteso e aggredito di fronte alla porta di casa. Da tempo era stato minacciato di morte dallo squadrismo locale. Tra i tre aggressori figura anche un carabiniere.


5 marzo 1922, Giovecca

Violenza contro le persone. Violenze fasciste per il controllo del territorio, 3 morti

Tre squadristi in bicicletta, di ritorno a Lavezzola da Massa Lombarda, attraversano il borgo di Giovecca e si dedicano a violenze intimidatorie e dimostrative. Fanno bersaglio di spari due operai di ritorno dal lavoro, uno muore sul colpo e l’altro morirà qualche giorno dopo per le ferite riportate. Un anziano raccoltosi attorno alle vittime viene colpito da malore e perde la vita poche ore dopo, ed anche la sua morte è considerata diretta conseguenza dell’incursione armata.  La Romagna Socialista titola “Il feroce assassinio di Giovecca”.
Le vittime sono Francesco Babini, 32 anni, bracciante, simpatizzante comunista; Domenico (Attilio) Caranti, 24 anni, meccanico, comunista; Antonio Zeccoli, 70 anni, falegname, nessuna appartenenza politica


27 giugno 1922. Porta Ravegnana, Faenza

Violenza contro persone. Scontri armati tra fascisti e antifascisti, 1 morto

Scontro a fuoco tra un gruppo di fascisti e di comunisti nei pressi di una delle porte della città. Tra i comunisti uno viene colpito a morte: è Vincenzo Venturelli, muratore di 26 anni, che morirà il 30 giugno. Nel giorno del funerale avvengono nuove provocazioni da parte delle squadre fasciste, che presidiano militarmente la città.


26 luglio 1922. Ravenna

Violenza contro le persone e contro le cose. Scontri per il controllo del territorio, 10 morti, di cui 9 antifascisti, e almeno 24 feriti

Attacco organizzato dalle camicie nere per il controllo della città di Ravenna, mosso in occasione di uno sciopero del sindacato birocciai durante una difficile vertenza. Gli squadristi sbarrano le porte della città agli scioperanti. Diverse occasioni di tensione si ripetono, scoppia tra la folla di scioperanti una bomba a mano lanciata da ignoti. Il birocciaio fascista Giovanni Balestrazzi, alla guida del sindacato fascista, viene circondato e linciato. L’intervento delle forze dell’ordine origina una sparatoria e una serie di scontri che si dipanano in seguito tutta la città. Ci sono nove vittime tra gli scioperanti in questa prima giornata (6 repubblicani, 2 socialisti, 1 comunista), alcuni dei quali moriranno alcuni giorni dopo per le ferite riportate. 24 feriti sono ricoverati all’ospedale, altre decine di feriti curati clandestinamente. Il centro della città è presidiato da squadristi e poliziotti, mentre nei quartieri periferici repubblicani, socialisti, comunisti e anarchici ingaggiano conflitti armati in difesa delle proprie sedi. Le vittime sono:
Giovanni Luigi Balestra, 21 anni. Antifascista*. Morto il 27 luglio.
Gino Binzoni, 21 anni. Antifascista.
Ugo Bustacchini, 28 anni. Repubblicano. Morto il 28 luglio.
Cesare Missiroli, 17 anni. Antifascista.
Ersilio Pasini, 27 anni. Antifascista.
Ulisse Raggi, 55 anni. Antifascista.
Stefano Ricci, 28 anni. Repubblicano. Morto l’11 agosto.
Dino Silvestroni, 19 anni. Repubblicano.
Gugliemo Tumidei, 40 anni. Antifascista.

* Non è stato in questo caso possibile, salvo in alcuni casi, associare il nome della vittima alla precisa appartenenza politica.


30 ottobre 1922. Argine del Senio, Alfonsine

Violenza contro le persone e contro le cose. Incendio esparatoria, 1 morto

Dopo l’incendio e la devastazione notturna, per mano fascista, della Casa del Popolo socialista del paese, viene ucciso all’alba sull’argine del Senio, a colpi di moschetto, il calzolaio repubblicano Peo Bertoni, di 36 anni, economo della sede locale del Pri. Non sono note le circostanze e la dinamica dell’aggressione.


31 ottobre – 1 novembre1922. Casa circondariale, Ravenna

Violenza contro le persone. Esecuzione mirata per ritorsione

Invasione notturna del carcere da parte di un gruppo di repubblicani filo fascisti (spalleggiati dalle camicie nere) per liberare un prigioniero e vendicarsi sui nemici politici. La vittima, Gaetano Roncuzzi, socialista di 42 anni, era in carcere da due anni per aver ucciso il repubblicano Guglielmo Malatesta durante una rissa il giorno dopo la vittoria elettorale. Il fascismo ravennate annovererà Guglielmo Malatesta tra i martiri da commemorare, dedicandogli anche una via cittadina.


2 novembre 1922. Via Molinaccio, San Pancrazio

Violenza contro le persone. Aggressione mirata verso antifascisti, 1 morto

Nella notte tra l’1 e il 2 novembre viene aggredito da un gruppo di persone l’unico iscritto al Partito comunista del paese, Alfredo Silvestroni, calzolaio di 33 anni, in un agguato mirato. Circondato e bastonato a sangue, viene finito con numerosi colpi di arma da fuoco. I responsabili non sono mai stati identificati.


15 novembre 1922. Ammonite

Violenza contro le persone. Aggressione mirata di antifascisti, 1 morto

Un gruppo di fascisti circonda la casa della famiglia Cortesi, ad Ammonite. Il padre di famiglia, Giovanni Cortesi, simpatizzante comunista, esce armato di roncola ad affrontare gli aggressori per difendere i propri figli, militanti comunisti e vero obiettivo dell’agguato. Viene colpito da un proiettile e finito a bastonate.


17 dicembre 1922. Santerno

Violenza contro le persone. Aggressione mirata di antifascisti, 1 morto

Un gruppo di fascisti segue fino a casa il comunista Edoardo Cuffiani, di rientro dalla sede della Società Operaia. Accortosi del pericolo e vedendo la casa circondata, esce armato di fucile per allontanare gli aggressori e difendere il segretario della sezione comunista locale, che abita nello stesso caseggiato e probabile obiettivo dell’agguato. Viene colpito al ventre da un proiettile.


Violenza sulle cose di proprietà antifascista da parte di fascisti (incendi, assalti, distruzioni, a sedi sindacali politiche e cooperative)

1 gennaio 1922. Massa Lombarda

Violenza contro le cose. Devastazione di sedi antifasciste

Al culmine dei conflitti che avevano segnato i mesi precedenti a Massa Lombarda, attraversata da diversi episodi di scontri aperti e rappresaglie, nella notte di capodanno la sede della Casa del Popolo viene devastata dalle squadre fasciste.


9 aprile 1922. Fusignano

Violenza contro le cose. Assalto a sedi e beni antifascisti

Incursione a Fusignano da parte dello squadrismo lughese. Assedio con armi da fuoco alla sede del Partito socialista. Gli assediati si barricano all’interno e riescono a respingere l’aggressione dopo diverse ore. Devastazione e saccheggio della cooperativa di consumo e incendio della cooperativa agricola, poste nel medesimo edificio e rimaste indifese.


1 maggio 1922. Alfonsine, Mezzano, Glorie.

Violenza contro le persone e contro le cose. Azioni intimidatorie, aggressione di sedi, beni e simboli antifascisti

Ad Alfonsine la festa del primo maggio viene aggredita dalle squadre fasciste che ne vogliono impedire lo svolgimento, come accade nello stesso giorno in molti altri centri della penisola. Lungo la strada per Ravenna, i gruppi fascisti saccheggiano i circoli socialisti e comunisti delle località di Glorie e di Mezzano.


31 maggio 1922. Bagnara di Romagna

Violenza contro le cose. Assalto a sedi e beni antifascisti

Nella giornata in cui Bologna viene occupata dalle squadre fasciste di Ferrara e Modena e vengono aggredite le sedi socialiste del capoluogo, la colonna ferrarese in marcia di avvicinamento attraversa il borgo di Bagnara di Romagna e ne devasta la sede della cooperativa socialista.


11 giugno 1922. Porto Corsini

Violenze contro le cose. Assalto a sedi e beni antifascisti

In un giorno di incursioni e devastazioni in diverse località, viene aggredito e danneggiato il circolo socialista di Porto Corsini.


19 giugno 1922. Massa Lombarda

Violenze contro le persone. Violenza mirata contro antifascisti, 1 ferito

Un gruppo di fascisti imolesi si reca a Massa Lombarda alla ricerca del segretario della locale sezione socialista (Bordini) per azione intimidatoria. Si recano direttamente a casa sua dopo avere estorto l’informazione alla sorella, e lo bastonano di fronte a moglie, figlia e madre. La Romagna Socialista (“Massa Lombarda. Le eroiche gesta dei fascisti”, 24 giugno) denuncia nuovamente la totale inazione dei carabinieri, chiamati inutilmente ad intervenire.


24 giugno 1922. Voltana

Violenze contro le cose. Assalto a sedi e beni di antifascisti

La cooperativa braccianti di Voltana viene occupata militarmente dallo squadrismo lughese.


26 giugno 1922. Rossetta

Violenze contro le cose. Assalto a sedi e beni di antifascisti

Un gruppo di fascisti di Fusignano fa incursione nella sede del circolo socialista di Rossetta, distruggendone i mobili e tentando di appiccare un incendio.


29 giugno 1922. Piazza XX settembre, Cervia

Violenze contro le persone. Aggressione mirata di antifascisti, 1 ferito

Il sindaco socialista di Cervia, Pasquale Campanini, segretario della Federazione birocciai e edili di Ravenna, viene circondato, aggredito e percosso a bastonate nella pubblica piazza, nei pressi della propria abitazione.


5 luglio 1922. Lavezzola

Violenza contro le persone e contro le cose. Azioni dimostrative e intimidatorie, aggressione a sedi e beni antifascisti e violenze su persone, 2 feriti

Incursione squadrista alla Casa del popolo di Lavezzola, sede delle organizzazioni del lavoro. Secondo quanto denunciato da La Romagna Socialista, un gruppo di fascisti in furgoncino proveniente da Ferrara riesce a penetrare in paese nonostante il posto di blocco delle forze dell’ordine sul confine tra le due provincie. Aggressione e distruzione della sede. L’intervento del brigadiere comandante interrompe la devastazione. Il gruppo si dedica ad aggressioni mirate lungo la strada, bastonando il popolare Luigi Borghi. In seguito si recano a Conselice dove viene bastonato il campanaro del paese, Sante Mazzini.


28 – 29 luglio 1922. Ravenna e centri limitrofi

Violenza contro le cose. Assalto a sedi e beni antifascisti

Violenze per contrastare lo sciopero antifascista proclamato in Romagna. Continua l’offensiva fascista per il controllo militare di Ravenna, iniziata il 26 luglio. Nella notte le squadre di Italo Balbo danno fuoco alla sede della Federazione provinciale delle cooperative, costringendo alla fuga il presidente Nullo Baldini. Viene devastata la sede della redazione della Romagna Socialista e del circolo proletario di largo Garibaldi. Da Ravenna partono spedizioni punitive nei centri della provincia: Alfonsine, Fusignano, Cervia, Voltana, Massa Lombarda, Santa Maria in Fabriago e Mandriole, con devastazioni generalizzate di sedi di sinistra, cooperative e Camere del lavoro.


2 settembre 1922. Villa Prati, Villanova di Bagnacavallo

Violenza contro le persone. Persecuzione di antifascisti, diversi feriti

Fascisti ravennati di ritorno da Alfonsine, dove la giunta socialista ha dato le dimissioni, si dedicano a violenze e persecuzioni sulla popolazione dei borghi di Villa Prati e Villanova di Bagnacavallo. Bastonati due contadini a Villa Prati. A Villanova perquisiscono passanti in cerca di tessere che provino l’adesione a partiti antifascisti. Una dozzina di persone, appartenenti a diversi partiti, vengono aggredite e malmenate.


16 settembre 1922. Ravenna

Violenza contro le cose. Presidio militare dei luoghi di potere

Occupazioni da parte delle squadre fasciste della sede della Deputazione provinciale di Ravenna, presieduta dal socialista Bindo Giacomo Caletti. La prova di forza ottiene le dimissioni di tutti i consiglieri di maggioranza.


22 – 23 settembre 1922. Cotignola

Violenza contro le cose. Assalto a beni e sedi antifasciste

Per la prima volta anche Cotignola è presa di mira dalle incursioni fasciste. Nella notte viene incendiata la sede della Cooperativa agricola e viene aggredita anche la casa del custode.


19 ottobre 1922. Ravenna

Violenza contro le persone. Violenze mirate contro antifascisti, 1 ferito

Sulle pagine de La Romagna Socialista viene denunciata l’aggressione notturna a bastonate del socialista Romano Morigi, ricoverato in ospedale in gravi condizioni per i colpi ricevuti.


19 ottobre 1922. Cotignola

Violenza contro le persone. Tafferugli tra fascisti e repubblicani, alcuni feriti

Gravi incidenti a Cotignola fra squadristi e avanguardisti repubblicani. Diversi feriti, tra cui il segretario del fascio locale. Viene incendiata per ritorsione la sede del Partito Repubblicano.


Vittime fasciste provocate da antifascisti o da forze dell’ordine.

1 marzo 1922. Massa Lombarda

Scontri tra fascisti e antifascisti, 1 morto

Altro episodio di scontri violenti a Massa Lombarda, dove le incursioni squadriste agiscono da mesi per mettere al bando le organizzazioni socialiste e comuniste del paese. Durante uno scontro viene accerchiato e ucciso il fascista Gino Martelli, fiorentino, volontario fiumano che di ritorno da Pola dopo il “Natale di sangue” era rimasto ferito ad una gamba proprio alla stazione di Massa Lombarda durante una rissa tra fascisti e socialisti locali a cui aveva preso parte. In attesa di guarigione non rientra a Firenze ma si integra alle squadre di Massa Lombarda. All’attacco squadrista in cui viene ucciso partecipa con le stampelle.


26 luglio 1922. Ravenna

Violenza contro le persone e contro le cose. Scontri per il controllo del territorio, violenza generalizzata, 10 morti, di cui 1 fascista e almeno 24 feriti

Attacco organizzato dalle camicie nere per il controllo della città di Ravenna, mosso in occasione di uno sciopero del sindacato birocciai durante una difficile vertenza. Giovanni Balestrazzi, alla guida del sindacato fascista, viene circondato e linciato dagli scioperanti dopo che le squadre fasciste avevano bloccato le porte della città e impedito la manifestazione di sciopero. La sua morte darà il via ai sanguinosi scontri che si perpetreranno per le vie della città per due giorni causando un totale di 11 morti, e che condurranno alla presa effettiva del potere sulla città da parte delle camicie nere. La morte di Giovianni Balestrazzi verrà commemorata ogni anno dalle autorità fasciste.


28 luglio 1922. Borgo San Rocco, Ravenna

Violenza contro le persone e contro le cose. Assalto sedi e beni antifascisti e scontri a fuoco, 1 morto

Durante gli scontri generalizzati nella città di Ravenna, l’assalto fascista alla sede anarchica viene respinto dagli assediati, che rispondono con armi da fuoco. Cade ucciso il diciannovenne fascista Aldo Grossi, di Massafiscaglia (Ferrara). Secondo la versione della stampa fascista, Grossi è stato aggredito in un agguato da un gruppo di comunisti non identificati.


23 agosto 1922. Castel Bolognese

Violenza contro le persone. Violenza interna all’organizzazione fascista, 1 morto

Ritrovamento in un canale di un cadavere ucciso a colpi di pugnale: è quello di Artemisio Ricci, di 24 anni. Attribuito per anni alla violenza “sovversiva”, l’omicidio viene accertato solo nel 1947 come compiuto all’interno del Sindacato fascista dei birocciai, eliminata la vittima dai propri camerati in quanto testimone pericoloso di un omicidio.


29 ottobre 1922. Alfonsine

Violenza contro le persone e contro le sedi. Assalto a sedi e beni di antifascisti, 1 morto

Ad Alfonsine, dove la giunta socialista è stata costretta a dimettersi, viene ucciso a coltellate, durante una partita a carte in un’osteria, il fascista Giuseppe Baldini. Durante la notte, probabilmente per ritorsione, viene incendiata dai fascisti la Casa del popolo socialista, mentre all’alba viene ucciso sull’argine del Senio un militante repubblicano.